domenica 4 aprile 2004

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infilato l’arnese, di lato,
senza affondare,
si è gonfiato come di un nervo.
Dolore vivo, scoperto, come una cappella,
finchè l’aria lo arrostì mentre quella vaga possanza,
nel sangue,
baratta i miei sogni con un vergine buco.

giovedì 1 aprile 2004

femmina

è femmina la notte.
se me la scopo ogni volta con il cappuccio che mi spunta tra il pollice e l’indice.
ma a pensarci è donna il primo mattino, quando mi sveglio tra i catarri delle iridi.
è donna il pomeriggio, tra i sonnecchi delle ore invisibili.
è donna tutto.
attenta!