martedì 22 gennaio 2008

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Da qui è terra di figli e madri, di vecchi ceduti lungo colonne sotto alle spalle, di padri raccolti dietro alle falci che sfamano e mutano i giorni in cocci di ore illegali. Se vivono è ribellione sociale, se chiedono un supplizio disdicevole.
Ma sono madri, figli, padri e vecchi come serate di tv e sformati, come notti in lenzuola di lavanda, come cocci sgranati in silenzio tra posate e piatti.
come preghiere lievi perché i bimbi non sentano.
Perché si possa finire il mese come consumare una vita.
E se vivono è ribellione, se chiedono un fastidio che prude.
Ma sono madri di un candore speciale, pulizia appesa su fili tesi tra i tetti, padri con mani di storte fatiche, vecchi passati ai giorni, agli anni e ai nostri silenzi.
Ne è piena Roma …….

di sti cazzi di rumeni!

mercoledì 16 gennaio 2008

testaccio

si è presa tutta la mia forma.
tutto il mio corrotto tono
tutta la mia vita pulita non molto.
si è presa la mia investitura di diavolo…
ed il cuore malato.
mi ha stirato il viso in un sorriso delicato
e ho saggiato il suo,
aperto, come il cielo di Testaccio.

domenica 13 gennaio 2008

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Seduta in punta sul cesso
combusta dalla fatica del gesto
oltraggi il tramonto di un sole
morto sui vetri.
Macchie distorte di luce alle pareti
e quel respiro ocra stanco
di un giorno caduto dietro allo sforzo.
Ancora,
per un solo momento,
l’ultimo tuo stringere il culo
e poi il silenzio.
Di un giorno morto sui vetri.

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alcune storie mi costano
e non poco
quanto l’alcool e il distillato
quanto il disordine macerato
tra i morti sotto spirito,
nel bar in cui ne rivendono i corpi
per poche decine di pazzie.

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Devi prendermi con forza arrogante e prepotente.
Devi fottermi gli occhi coi tuoi e ridarmi l’anima in una spuma bianca che ti bolle in bocca.
Devi scoparmi il cazzo impalata e viscerale
fino a che la mia testa ti esploda in pancia.
Cazzo annegato in ulcerato e teso culo aperto in due.
Tra le mani.

giovedì 10 gennaio 2008

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ho pisciato, cercando il profilo di un sogno cucito a metà, tra le ceramiche in basso… ma dall’una all’altra delle sponde, tra puzze in circoli gialli, piccoli omuncoli si giocano il senso in una gara di nuoto…..