venerdì 8 febbraio 2008

...

Consumo la testa col vino,
smusso gli angoli del coccige
e dilato il buco entro cui cado.
11 di gradi,
senza una piega.
Che culo!

Spastica

Si avvicinò
e,
alla sua destra,
il lungo tremore di un’ombra inquieta.
Spastica,
su un rossetto sconfinato,
si grattava la pelle e le braccia,
in pose da troia.
A ogni rinvio di sangue
leccava e succhiava pustole,
sconfinando il rossetto.
Spastica.

...

Seguirò l’aria che sfiori
con gli occhi da bimbo,
ascolterò le tue storie che saranno mie
e ti avrò vicina
col fianco aperto
al sole dei giorni nostri che saranno