sabato 17 gennaio 2004

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in tv fanno la prova del fuoco, ops del cuoco.
La antonella clerici è un tripudio alla ghiandola,intesa come tettona soda, bianca candida che sa di latte rappreso tra morbidi pareti di pelle tenuta su con unguenti e pasticci al forno.
Mentre i muse mi raccontan di storie sfigate a londra, la bella antonella mena la mani in una pasta di farina e bianco d’uovo, sembrano le sue mani sul mio corpo con il bianco che s’addensa tra le dita che premono e impastano come solo lei sa fare. Il suo amore per me è come il sesso pasticiatto sopra il viso, mentre colati di bianco, e non di uovo, contornano i profili di quegli occhioni di donna matura che arde.
E poi quei riccioli biondi, biondi anche sopra il cranio dove la radice della testa si apre come una fregna e la mia lingua pettina parole che la bella antonella ama ascoltare in camerino, tra uno sfornato e un tortino….. la zoccola.ogni tanto sullo specchio alcune lampadine friggono come nella mia testa e lei gode di ricette calabresi

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ho un pallore che si finge con il mio moccolo, narici increspate, occhi lucidi su cui surfano immagini di una tiburtina che sembra fatta di nebbia.
Ho una milano che mi stringe la gola e mi fa tossire grasso, bronchi lubrificati di catrame di giorni festivi e piccoli sfoghi che mi innalzano i profili.
Ho una bologna che mi fa sognare pompini raffreddati, umidi e non di mucoidi spasmi e una tokio di repiri tronki a metà.
mi manca l’aria pechè il naso è rotto e il respirare di bocca mi fa sembrare una cagna che gode e piange assieme, voglio un’aspirina cazzo.