venerdì 7 dicembre 2007

...

e vennero ancora ad ingravidarmi il cervello
di lune elettriche che affinano il perso.
Dopo un’accurata fangatura dei lobi sopra gli occhi,
diedero fuoco…
e l’incerata si distese ancora sui cloridrici pensieri
spolpati e sputati ai margini tra la bocca e il legno.
Bisogna che si ascolti il grande medico,
l’unico tuo dio che, tra sali e fusibili,
ti mostrerà la via di un sogno normale
cucito , di netto, sopra al suo camice.

culi

quante volte grossi culi di gasolio mi passano per lo sfintere del muro. e io li seguo, godendo di risa e gonfiori. Quante volte la furia dei loro sfiati, dondolanti, in vapori di ormoni frizzanti, mi scuote annacquandomi tra cervella e i coglioni. Quante volte!
Ma poi, lo scisma dei chiodi, mai assente, mi stacca il pensiero dalle pareti per finirlo a terra con la punta del tacco, affondata, per dove l’osso ha ceduto.
Ed essi, quei grossi culoni, da lontano, con i loro soffi gonfi mi strizzano l’occhio che sull’orlo t’appesta.
E dondolando si allontannano.