domenica 13 gennaio 2008

...

Seduta in punta sul cesso
combusta dalla fatica del gesto
oltraggi il tramonto di un sole
morto sui vetri.
Macchie distorte di luce alle pareti
e quel respiro ocra stanco
di un giorno caduto dietro allo sforzo.
Ancora,
per un solo momento,
l’ultimo tuo stringere il culo
e poi il silenzio.
Di un giorno morto sui vetri.

...

alcune storie mi costano
e non poco
quanto l’alcool e il distillato
quanto il disordine macerato
tra i morti sotto spirito,
nel bar in cui ne rivendono i corpi
per poche decine di pazzie.

...

Devi prendermi con forza arrogante e prepotente.
Devi fottermi gli occhi coi tuoi e ridarmi l’anima in una spuma bianca che ti bolle in bocca.
Devi scoparmi il cazzo impalata e viscerale
fino a che la mia testa ti esploda in pancia.
Cazzo annegato in ulcerato e teso culo aperto in due.
Tra le mani.